Aldo Agostinelli

Il co marketing è una forma di cooperazione tra due o più aziende. Un’operazione vantaggiosa per tutti i soggetti coinvolti, che permette di risparmiare risorse e ampliare il proprio pubblico

Se è vero che ogni azienda deve pianificare le strategie in base alle proprie caratteristiche  e agli obiettivi che si pone, in alcuni casi l’unione può fare la differenza. Il co marketing consiste nella collaborazione tra diverse società che mettono insieme, per un tempo limitato, alcuni strumenti, così da raggiungere più facilmente e in minor tempo uno scopo condiviso. Ecco come funziona il co marketing e perché potrebbe essere una scelta vincente.

Cos’è il co marketing

Il termine co marketing è una abbreviazione del termine cooperative marketing. Per co marketing si intende una forma di cooperazione, definita tramite contratto, tra due società (o più) per ottimizzare le risorse a disposizione. In sostanza, l’una sopperisce alle carenze dell’altra. La modalità specifica, viene definita tramite contratto. Quando si realizza una campagna di co marketing, negli strumenti di comunicazione devono naturalmente risultare i riferimenti di entrambe. L’obiettivo è ottimizzare gli investimenti ed essere più incisivi sul mercato.

Il co marketing è, di fatto, una delle possibili forme di partnership, focalizzata sull’attività di marketing. Riprendendo una definizione data da Sergio Cherubini nel 1999, con il termine cooperative marketing si intende “il processo mediante il quale due o più operatori, privati o pubblici, svolgono in partnership una serie d’iniziative di marketing al fine di raggiungere obiettivi (comuni o autonomi ma tra loro compatibili), attraverso la soddisfazione dei consumatori”.

Come scegliere il giusto partner

Grazie a una campagna di co marketing, è possibile entrare in contatto con nuovi clienti riducendo i costi e i tempi. Nessun lato negativo, quindi? Dipende. Il punto cruciale, infatti, è trovare un partner adatto. E’ questa la fase cruciale che determina la buona riuscita o meno di una simile operazione. Naturalmente, a seconda del settore in cui si opera, della specificità della propria azienda e degli obiettivi che si vogliono raggiungere, le variabili in gioco cambiano. Ciononostante, ci sono alcuni elementi sempre validi.

In primo luogo, l’azienda partner non deve essere una diretta concorrente, bensì svolgere un’attività che si interseca con la propria in modo complementare. Allo stesso tempo, deve essere simile alla propria per quanto riguarda le dimensioni e il “peso” sul mercato. Infine, deve disporre di un pubblico piuttosto ampio, altrimenti sarà solo essa a ottenere dei benefici.

Esistono anche degli strumenti gratuiti che possono facilitare la ricerca, se non si hanno idee o degli accordi commerciali già in essere. Uno di questi è Clearbit Connect, una risorsa utile per trovare gli indirizzi email necessari a contattare le aziende. SimilarWeb permette invece di valutare il sito web di potenziali partner, analizzando traffico e altri dati significativi.

Prima di contattare il potenziale partner è bene avere chiari i termini della collaborazione. L’azienda contattata deve avere modo di valutarla per coglierne i possibili vantaggi. Ci si accorderà insieme, poi, su come strutturare la campagna e su quali saranno nello specifico le responsabilità di ciascuno.

Come avviare la relazione

Individuato il partner arriva il momento di contattarlo. Che sia un’azienda conosciuta o meno probabilmente il primo contatto sarà via email. È consigliabile dedicare del tempo alla stesura del testo indicando:

  • Nome e cognome, anche se la email ha la firma in calce, per presentarsi
  • Posizione presso l’azienda e una breve presentazione dell’azienda stessa
  • Il perché della partnership con quella specifica società, dimostrando di conoscerla bene
  • L’idea di co marketing (in questo passaggio, sintetica)
  • I vantaggi previsti per l’azienda partner, lasciando spazio per le proposte

Lancio di un prodotto co-branded

Ci sono molti modi per creare una campagna di co marketing. Uno di questi è il lancio di un prodotto co-branded. Si tratta di realizzare un prodotto completamente nuovo, da zero, ma le potenzialità dell’azione sono elevate. Questa è infatti di una delle modalità più diffuse. Un esempio di co branding è la collaborazione tra Doritos (snack a base di farina di mais) e Taco Bell (catena di fast food statunitense), che hanno lanciato sul mercato il Doritos-shell taco. Un altro esempio di co marketing, questa volta italiano, è “La merenda della Lola”, uno snack sano studiato da nutrizionisti proposto da Granarolo e Loacker. Un’operazione molto simile è stata messa in atto anche da Valfrutta e Parmareggio.

Altri tipi di co marketing

Senza arrivare alla creazione di un nuovo prodotto, si può lavorare insieme nel lancio di un contest, sfruttando social e mailing list. Ad esempio, lanciando a nome dei due brand un quiz, un sondaggio o un gioco. In questo modo si raggiungerà un pubblico doppio. Si può lavorare alla produzione di contenuti comuni come Case Study, White paper, Ebook per le campagne di content marketing e sui social media. Un’altra strategia consiste nel distribuire prodotti omaggio tramite l’altra azienda, in modo da raggiungere un pubblico in linea, dal momento che l’azienda partner sarà stata selezionata proprio a partire da questa esigenza.

Ma le attività che si possono realizzare insieme non finiscono qui. Una campagna di co marketing può anche consistere nell’organizzazione di un evento o un’attività specifica, come una fiera, una conferenza, un open day. O ancora, specialmente in questo periodo, un evento digitale come un webinar, oppure una campagna promozionale online e offline.

Vantaggi del co marketing

Il co-marketing è efficace solo se i vantaggi sono reciproci. Per questo, in fase di pianificazione dell’accordo, non bisogna fermarsi a ragionare solo su ciò che può essere vantaggioso per la propria azienda. La collaborazione non avrà grandi sviluppi se oltre ai propri obiettivi non si punta a raggiungere anche quelli del partner. Appurato ciò, i vantaggi del co marketing sono molteplici. Permette infatti di economizzare, unendo budget e risorse umane, riducendo allo stesso tempo i rischi. In secondo luogo, consente di accedere a una platea più ampia e a segmenti di mercato ancora inesplorati.

Il valore aggiunto del co marketing risiede nel fatto che ai consumatori, oggi più attenti ed esperti di un tempo, queste operazioni piacciono. Perché mettono in luce la capacità delle imprese di cooperare, enfatizzandone i valori positivi. Specialmente in Italia, dove la categoria “Made in Italy” vale quasi come marchio di garanzia.

Aldo Agostinelli