Il chief sustainability officer è la figura professionale che si occupa di monitorare l’attuazione delle politiche legate alla sostenibilità all’interno di un’azienda. Ecco perché il suo ruolo è sempre più importante e come intraprendere questa carriera
Le politiche di sostenibilità aziendale non si possono improvvisare. Per questo esiste il chief sustainability officer: il responsabile dell’attuazione della strategia di sostenibilità economica, ambientale e sociale all’interno di un’organizzazione. Non un consulente esterno – nella maggior parte dei casi – bensì un dipendente che, stabilmente, monitora l’attuazione e l’andamento delle politiche aziendali in materia di sostenibilità.
La figura del chief sustainability officer è relativamente recente: un tempo non era neppure immaginabile assumere una persona che si occupasse esclusivamente di sostenibilità. Oggi invece è importantissimo, specialmente per le medie e grandi imprese: non solo per migliorare l’immagine aziendale, ma anche per massimizzare la redditività a lungo termine del business d’impresa. Le sensibilità per i temi legati alla sostenibilità è ormai ampiamente diffusa e sono i clienti stessi a richiedere un’attenzione sempre più marcata per l’ambiente, per le pari opportunità, per il rispetto dei diritti.
In Italia – dove prevale la piccola e media impresa – non sono ancora moltissime le aziende che si sono dotate di questa figura internamente, ma la richiesta è in grande crescita, come si può notare da una semplice ricerca sui principali portali dedicati alle offerte di lavoro. Di conseguenza, le opportunità per chi voglia intraprendere questa carriera sono sicuramente interessanti.
Chi e cosa fa il chief sustainability officer (cso)
Il responsabile della sostenibilità è colui o colei che monitora costantemente le performance aziendali legate al rispetto della sostenibilità. Il cso non solo offre una serie di valutazioni periodiche, ma può anche proporre l attivazione di nuove politiche sostenibili, incentivando l’implementazione in azienda dell’economia circolare.
Il chief sustainability officer sviluppa un approccio strategico alla sostenibilità, che prende in considerazioni elementi concreti come le certificazioni internazionali, promuovendo al contempo una visione generale legata alla riduzione dell’ impronta ecologica dell’azienda e al rispetto delle politiche sociali, d’inclusione e pari opportunità. Per questo, il cso riporta direttamente all amministratore delegato: si tratta di un ruolo complesso, che implica responsabilità importanti e che richiede una buona esperienza sul campo alle spalle, oltre alle competenze che vedremo in seguito.
Il cso deve sapersi muovere agilmente tanto sul piano pratico – suggerendo quali azioni concrete intraprendere – quanto sull’introduzione e lo sviluppo di una cultura aziendale votata alla sostenibilità.
Il ruolo del chief sustainability officer in azienda
Il cso accompagna l’azienda nella transizione verso la sostenibilità. La sua attività, quindi, si evolve nel tempo seguendo i cambiamenti che avvengono all’interno (e all’esterno) dell’organizzazione. Solitamente, il percorso di un’azienda verso la sostenibilità attraversa tre momenti.
- Conformità: l’azienda intraprende le prime iniziative e attività relative prevalentemente al rispetto delle normative nazionali e internazionali nel campo della sostenibilità. In questa fase, il cso offre all’azienda gli strumenti necessari per avviare queste procedure e condurle in modo adeguato.
- Efficienza: l’azienda, guidata dal chief sustainability officer, passa ad un uso strategico della sostenibilità, puntando sull’efficienza dei consumi energetici e sull’attivazione di politiche che non soltanto sono positive per l’ambiente e per la società, ma che hanno anche un ritorno vantaggioso anche per l’azienda stessa.
- Innovazione: nella terza fase l’azienda traduce la sostenibilità in una mission strategica che prevede azioni a lungo termine, investimenti rilevanti e cambiamenti strutturali a livello organizzativo.
Come diventare cso
Il ruolo del chief sustainability officer richiede competenze approfondite e sfaccettate. Chi riveste questo ruolo deve conoscere i mercati e i principi dell’organizzazione aziendale, tutte le normative, ad ogni livello, legate all’ambito della sostenibilità. Deve inoltre padroneggiare le innovazioni tecnologiche e gli applicativi più diffusi in materia. Le competenze si distribuiscono soprattutto in ambito giuridico, economico e manageriale. Di conseguenza, una laurea in giurisprudenza, scienze politiche con indirizzo internazionale, economia o ingegneria gestionale può rappresentare una buona base di partenza. In seguito, è utile specializzarsi seguendo master e corsi più specifici.
Trovandoci poi in un settore abbastanza recente e soprattutto in costante evoluzione, è chiaro che chi sceglie di intraprendere questa carriera deve essere preparato ad aggiornarsi costantemente. In generale, non esiste un percorso univoco e definito per diventare chief sustainability officer: ciascuno può costruire la propria strada, tenendo conto delle competenze fondamentali e dell’esperienza che occorre accumulare per arrivare ad un livello comunque manageriale. Da tenere inoltre in considerazione che, recentemente, è stata introdotta la Prassi di riferimento UNI/PdR 109 “Attività professionali non regolamentate: profili professionali nell’ambito della sostenibilità”. La parte 1 (UNI/PdR 109.1:2021) indica i requisiti necessari per esercitare l’attività professionale del sustainability manager, assimilabile in molti casi a quella del chief sustainability officer.