Entro qualche anno viaggeremo su veicoli senza conducente e la benzina sarà un lontano ricordo? Sempre più esperti ne sono convinti. E intanto tra innovazione tecnologica, radicali cambiamenti di mentalità e ricerca di competenze specializzate, la gara tra case automobilistiche tradizionali e Big Tech è già in corso. Ecco cosa sta accadendo
Sembra che le automobili convenzionali, quelle costruite, per intenderci, per guidare in strada senza la necessità di essere connessi con qualsiasi dispositivo, siano ormai in via di estinzione. I segnali premonitori sono molteplici: Tesla ha dichiarato di aver guadagnato 721 milioni di dollari nel 2020, generando finalmente profitto; Hyundai sta negoziando con Apple per produrre un’auto senza conducente; General Motors ha fatto sapere che entro il 2035 smetterà di vendere auto a benzina. È legittimo, dunque, interrogarsi sul futuro del settore automotive: le case automobilistiche tradizionali troveranno il modo di ricollocarsi sul mercato o verranno soppiantate da società che fanno della tecnologia il loro punto di forza, come Tesla e Apple? (The Auto Revolution Is Here).
Una nuova rivoluzione industriale
Osservando movimenti e dichiarazioni dei big dell’automotive, sembra che le grandi aziende automobilistiche siano convinte che, da un certo momento in avanti, le auto tradizionali non avranno più mercato. Non siamo in grado di prevedere esattamente quando questo momento arriverà. Da una parte, l’acquisto delle auto elettriche riguarda ancora una piccola porzione della popolazione, anche per evidenti questioni economiche. Dall’altra, il cambiamento climatico e le politiche intraprese dai governi di tutto il mondo per contrastarlo inducono a pensare che sia impossibile tornare indietro. Stiamo per raggiungere l’apice di una nuova, radicale e irreversibile rivoluzione industriale (G.M. Will Sell Only Zero-Emission Vehicles by 2035).
Il destino del settore automotive
Tesla è precorritrice e protagonista di questo cambiamento epocale. L’azienda di Elon Musk ha innovato il concetto stesso di automobile, trasformandola da “oggetto” meccanico a software. Per esempio, i freni o la trasmissione possono essere aggiornati e adattati quando l’auto è in strada. Si tratta di un pensiero nuovo, e di conseguenza della creazione di un prodotto altro. I mutamenti che hanno interessato fino ad oggi il settore automobilistico, per quanto notevoli, non hanno messo in discussione la struttura dell’auto. Nonostante ciò, le case automobilistiche tradizionali hanno ancora un grosso vantaggio: una capacità produttiva e di assemblaggio a standard rigorosi e ai ritmi di produzione di massa. Se riusciranno a fare il salto verso questo nuovo modo di concepire l’auto, diventeranno concorrenti forti di aziende come Tesla (Tesla might finally have some competition. From Ford).
I negoziati tra Apple e Hyundai
Intanto le big tech come Apple si muovono in una simile direzione ma su altri binari. Apple non vuole fare concorrenza a Tesla costruendo fabbriche che producono automobili. Sta invece dialogando con Hyundai per mettere a disposizione le proprie competenze, con reciproci vantaggi. Se la partnership funzionerà, nel 2024 avremo auto a guida autonoma dalla tecnologia straordinariamente avanzata. Secondo quanto riporta Reuters, l’iniziativa di Apple è partita già nel 2014. Al centro della strategia della società amministrata da Tim Cook, lo sviluppo di una batteria di nuova generazione che potrà ridurre drasticamente il costo delle attuali e aumentarne l’autonomia. Si tratta di uno sforzo importante, considerando che un’azienda come Tesla ha impiegato 17 anni per generare profitto. Forse anche per questo, Apple ha lasciato trapelare sin dal principio l’idea di affidarsi a un partner per la produzione dei veicoli. (Exclusive: Apple targets car production by 2024 and eyes ‘next level’ battery technology – sources).
Con ogni probabilità, non siamo di fronte al collasso dell’industria automobilista tradizionale. Le case automobilistiche che riusciranno ad adottare mentalità e competenze delle aziende tecnologiche avranno successo. E viceversa.
Cosa ne pensate della auto iper tecnologiche? Ne comprereste una e se sì perché? Tweettate i vostri commenti a @agostinellialdo
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